Atteggiarsi a scrittrici esperte, compagne di adolescenza e non solo, e scrivere un pezzo chiamato Kitchen alle sei della mattina.
No, è che ho i miei motivi anche io.
E la mia cucina e l'insonnia sono le mie muse ispiratrici stavolta. Cavolo, oggi che potevo dormire un po' di più. Mammenomalechelayoshimotocè. Sì ho quasi ventotto anni e leggo ancora Banana Yoshimoto, soprattutto quando sono giù di morale.
Solo che a lei piacciono tutte le cucine, anche quelle sporche. A me no.
Con le cucine sporche io ci litigo.
Mi offendo.
Le ignoro.
La cucina sporca è la negazione di buona parte del mio tempo libero. Quello in cui ti svegli, jetlagged, e hai voglia di stare sola con il tuo tostapane. Il tè al gelsomino e la marmellata di pesche sono gli unici con cui sei in grado di comunicare. Perché non importa quanto poco rassicurante sia il tuo sguardo stamattina: loro sono sempre i più buoni.
La cucina pulita è frullato di banane e datteri a colazione, risotto ai funghi a pranzo e la vellutata di zucca per cena. Che domani provo anche a cucinare la pad thai, ignorando il fatto che senza la salsa tamarindo è come un piatto di spaghetti stracotti e poco conditi. Mannaggiame.
La cucina pulita è il mio caffè dopo pranzo che dura tipo tre ore. Silvia e Jessica mi raccontano le loro vite e i loro progetti. E io penso che nel mio prossimo giorno libero farò una torta al cocco, questa: http://www.food-t.com/2013/08/coconut-and-lime-cake-i-see-humans-but.html .Perché è vegana, mi sembra buona e ogni tanto anche io mi sento così come Agnese. I can see humans but not humanity.
Metto le news, parlano di Egitto.
Appunto.
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