domenica 29 luglio 2012

Che si veste di bianco per scandalizzare.


E per sdrammatizzare un’estate che, ripeto, a me stanca prima di qualsiasi altra stagione. Allora il vestito, le scarpe, il costume. L’intimo. Gli orecchini, le perle al collo. L’unica cosa che di bianco non vorrei sono la pelle. E le idee. Che quando sono pallide mi fanno paura. D’estate, d’inverno o quando ti pare.

I ca-pel-li. Stanno spuntando bianchi anche loro. Ecco, anche questo non mi piace. E nemmeno lo dovrei dire, ma alla fine non m’importa. E poi c’è sempre l’Henne. Quello giusto per me si chiama Caffè-caffè, me l’ha insegnato Lolla. E per la pelle c’è l’abbronzante, quello-con-l’inci-verde-al-beta-carotene. (ah?).  

Per le idee invece ci sono: le penne, i LIBRI, a volte i giornali, i viaggi. Il cuore. Che quando fa un po’ male è una fonte inesauribile di idee, di pensieri e di pippe mentali. Il cuore: c’è quello di zio, che purtroppo non batte più, c’è quello di mamma, che è il più forte di tutti. E poi c’è il mio, che fa un po’ quello che gli pare. Per le idee ci sono anche le altre persone: quelle belle, quelle brutte e quelle proprio contagiose. Poi ci sono anche i pomeriggi afosi come oggi, quelli dove un libro e una canzone ti salvano la vita. E io ho anche: il quaderno che mi ha regalato Silvy, mia madrina e quell’articolo da preparare. Mentre avrò presto: un biglietto per Londra e la valigia viola. Vorrei, invece: un libro di cucina vegana e che la Barbery scrivesse ancora. E comprare rose a dozzine. Che quelle bianche sono le più belle.