venerdì 6 maggio 2011

Brainstorming, flusso di coscienza o quello che vuoi

A parte oggi, e forse anche domani. Aldilà della routine, che a me personalmente piace. Se è quella giusta, intendo. E a patto di cambiarla di tanto in tanto. Nonostante oggi la mia voce abbia tremato, e un po’ anche le mie gambe. Nonostante io abbia sorriso, anche se con gli occhiali da sole. Aldilà del lavoro, quello occasionale e quello che vorrei. A parte il borbottare continuo qua fuori, che per fortuna però domani me ne vado. A parte anche che domani probabilmente finirò il libro che ho qua affianco e che sicuramente sentirò un po’ di vuoto, perché ogni volta e così. Oltre al fatto che mi devo alzare presto, vedere gente che non mi piace e indossare scarpe scomode. Per fortuna però domani è sabato e domenica ci sono anche i monumenti aperti. E me li vado pure a vedere. Anche se sta arrivando l’estate e la cosa non mi interessa particolarmente. Magari però il prossimo autunno non tarderà ad arrivare o magari me lo andrò a cercare io. Magari imparerò meglio anche l’inglese. E il tedesco. E se c’è tempo studierò un po’ di francese. A parte il silenzio, quello che ogni tanto vorrei e quello che oggi ho visto materializzarsi, pieno di vergogna, davanti ai miei occhi. Sarà anche che il tempo passa e che la gente spesso non cambia. I coglioni soprattutto. Nonostante tutti i caffè di oggi. E la cioccolata e le pizzette. Per non parlare di quelle di domani, che sono già pronte sul tavolo. Grazie mamma. Al di là del fatto che la pace nel mondo è un’utopia. Ma siamo noi a renderla tale. Nonostante la mia laurea, e il tirocinio, e l’Erasmus. Nonostante le opportunità, forse troppo poche o forse ben nascoste. Nonostante i culi e le tette che governano il mondo, o quantomeno l’Italia. Nonostante il disegno di quei bambini alla fiera che dice “io non ci casco”. Non tutti la pensano così, purtroppo. Nonostante l’autoironia e la comicità. Anche la malinconia però ha il suo fascino.

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