L'intento
era quello di farla suonare più o meno come
http://www.youtube.com/watch?v=L8UdmuefTlI.
Ma in realtà credo che il risultato sia assai meno melodico e molto
più cinico. Però rende bene l'idea, che non è un'idea che in fondo
mi dispiace. Fare ironia, talvolta sarcasmo, su giornate un po' così,
è solo un modo per non renderle drammatiche. Per farle passare e
scorrere, come certi spumanti a Capodanno, che sono troppo secchi, ma
che vanno giù in nome della compagnia, col naso tappato e gli occhi
strizzati in una smorfia brevemente sofferente ma solidale al comune
gaudio.
C'è chi
per il vostro, a scelta, Natale o Non-Natale ha fatto, scritto, letto
cose meravigliose e merita uno sguardo. Andate a trovare le
sempreverdi Giulia
e Camilla,
alias Zelda, per esempio. E poi ci sono io, che continuo a fare
solo casini. E che ogni volta che faccio casini per non soccombere
leggo, per rinascere provo a scrivere.
Dal mio
canto, anche io voglio provare a fare la mia parte. E voglio farlo
per il Non-natale di qualcuno. Parlo dunque in particolare ai più, a
seconda dei casi, sfortunati, sfi-ga-ti, tristi, depressi, svogliati,
stanchi, anti-social. A chiunque non ama le feste. A chi pensa di non
avere motivi per amare in generale. Agli in-si-curi,
ai pessimisti, ai delusi. A tutti quelli che ritengano di rientrare
nella categoria del non-natalizio-per-scelta-o-per-forza. Lo
faccio tradento l'influenza delle maestre di cui sopra. But
I wanna be faiga, one day.
Fatevi
un favore, leggete da morire. Ogniqualvolta i pensieri, le persone, i
fatti, i sentimenti stanno per prendere il sopravvento su di voi,
chiudete la porta e aprite il libro. Per darvi qualche spunto e
togliervi qualche scusa, io ultimamente ho una relazione affiatata
con la genialità di Murakami. 1Q84,
mille e passa pagine che sembrano sfiorare il ca-po-la-voro.
Ringrazio chi mi ha regalato il terzo volume ignorando che non
possedessi i primi due: mi hai tolto molte scuse e tante ore di noia.
Per gli amanti della concisione, Murakami normalmente non si perde in
troppe chiacchere e vi
aspettano una mare di duecento-pagine-massimo, pronte ad allietarvi i
pomeriggi o quello che vi pare.
I
buoni propositi, poi. Quelli funzionano sempre. Sono un modo per
andare avanti e ingannare il tempo. Sono un modo per almeno-provarci,
per cominciare. Senza la
sveglia alla mattina probabilmente vi alzereste ancora più tardi di
quello che riuscite a fare con la sveglia.
O se proprio non volete
saperne di quelli
buoni, i cattivi propositi
rimangono sempre una buona idea. Rimpinzatevi, ubriacatevi,
divertitevi, make of your own melancholy the pleasure of
being sad.
Rinsavite,
poi. Tornate a leggere e fate le cose che vi appartengono. Se ciò
che fate per sopravvivere non vi appartiene, rendetelo il più
interessante possibile, o il meno traumatico possibile. Ma vivete
solo per ciò che è profondamente vostro e non dimenticate mai cosa
vorreste essere, avere, diventare. Reinventatevi sempre e comunque e
rispondete ai cattivi pensieri con la creatività. Tenete impressi
nella memoria i vostri modelli da seguire e lasciate che vi parlino a
ogni difficoltà. Rendeteli vivi e personali, condendoli con le
vostre particolarità. Non dimenticate poi che l'ironia è sempre la
cura alle cose più brutte.
Come il fard fa sulle gote più pallide, o una cravatta allentata su
un petto troppo formale.
Vi
auguro un buon Non-natale, ovunque voi siate, comunque voi vi
sentiate.
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