mercoledì 30 ottobre 2013

Non lo so.

Ma quanto pesano, i dubbi?

Oggi ho fotografato un tramonto dopo un po' di tempo. E per farlo ho dovuto appoggiare la busta che portavo in mano. Poi l'ho ripresa e ho pensato, ma quanto pesa? La stessa cosa succede con i dubbi, ma non te ne accorgi, finché non li appoggi, almeno per un attimo. Per una notte, per esempio. E provi a trarre delle conclusioni.

Io sono fatta di carne, ossa, capelli ricci e dubbi. Mangio frutta, verdura, cereali e confusione. I legumi li sto un po' dimenticando, ultimamente. Sarà che ci vuole troppo a cucinarli e quelli in barattolo, lo sapete.

I dubbi invece, non sono mai in barattolo. Sono sempre di ottima qualità, di quelli che non è semplice lasciarli al posto loro, in scaffali polverosi. Sono ben elaborati, come romanzi, piuttosto che cruciverba. Sono quasi un passatempo.

Il tempo, poi. Continua a passare senza rallentare nemmeno un po'. Non ha ne tramonti da fotografare, ne dubbi da pesare. Praticamente ieri-di-qualche-mese-fa sono arrivata per la prima volta, spettinata e accaldata in Asia. Stanotte invece sono tornata a casa, sempre spettinata, e ho avuto il mio primo brivido nel deserto. Lo sapevo, che chi mi diceva che farà solo un po' di freschino più in là sottovalutava le mie doti da freddolosa incallita. 

Ma non è che la cosa mi dispiaccia. 

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